La vita, così don Paolo, è un dono prezioso che dobbiamo curare dal primo all’ultimo momento. Inoltre dobbiamo dare qualità alla nostra vita. Gesù ci ha dato il comandamento che ci raccomanda di amare gli altri come se stessi. Perciò dobbiamo trattare bene noi stessi, per poter trattare bene anche gli altri. Qualcuno riempie la vita solo di lavoro, ma vivere vuol dire anche riposare, goderci le belle cose e ridere. Vivere secondo la misericordia di Dio vuol dire amare se stessi, e poi, per quanto possibile, condividere con gli altri in un giusto equilibrio. Se guardiamo la TV o leggiamo i giornali, ci vengono presentate di solito notizie brutte. La vita ha due lati, e sta a noi dare più peso a ciò che ci procura gioia e dà qualità alla nostra vita. I problemi ovviamente ci sono. Non è sempre Pasqua, ma c’è spesso anche il Venerdì Santo, specialmente nella malattia e quando si diventa vecchi. L’ultima prova della vita è la morte, ma in quel momento siamo accompagnati dal Signore verso la pienezza della vita eterna. Se ci lamentiamo continuamente, ci roviniamo la vita e diventiamo duri. Dobbiamo essere giornalmente premurosi nel fare il nostro meglio, essere sempre orientati verso la gioia e cercare motivi per fare festa. Questo è il messaggio che il teologo ci ha voluto trasmettere.